Qualche giorno fa ho trovato una scatola di vecchi bottoni, li ho divisi e accoppiati, alcuni avevano accanto un bigliettino scritto dalla nonna, altri un pezzetto di stoffa per ricordare di che abito fossero le riserve.

Mentre i festeggiamenti del carnevale impazzano per paesi, città e rioni, in casa nostra stamattina ha fatto capolino dalla finesta un timidissimo raggio di sole…finalmente!

In questi anni ho sempre lavorato sotto l’impulso creativo costante del mio essere in divenire, senza mai fermarmi a stilare un vero e proprio curriculum vitae. Credo che averlo fatto ora, per questo sito, sia senza dubbio interessante, appagante e stimolante perchè voltandomi indietro vedo tanta sperimentazione nella mia crescita professionale!

Il pandoro è certamente il mio dolce natalizio preferito: vince su panettone, roccocò, mustacciuoli, struffoli, tronchetti e torte varie.

Siamo spettatori quasi rassegnati e inermi, a volte addirittura compiaciuti, di uno spettacolo raccapricciante: il livellamento sociale, l’appiattimento del gusto, la scomparsa lenta e nascosta della fantasia, in favore di una creatività sopravvalutata e ingannevole.

Da quando Giulio ha iniziato l’alimentazione complementare mi invento ogni giorno qualcosa di diverso, ma semplice, dal gusto genuino.

Per Giulio quella del primo gennaio è stata la prima colazione “da grande” con i cereali del fratellone (al cacao mannaggia, ma per un piccolo assaggio abbiamo fatto uno strappo alle regole) e il latte nella sua scodella cercando di pescarli, a volte con l’aiuto di mamma.

Il mio cucciolo beve tanto latte di mamma e un po’ di latte artificiale. Anche con il mio primo figlio avevo optato per un allattamento misto e ne sono felice, anche perchè in realtà ci sono molti giorni in cui il mio latte diventa esclusivo e questo è davvero un vantaggio.

La prima neve ogni anno mi emoziona, come se fosse sempre la prima di tutte. Sabato quando mi sono svegliata nevicava. Qui a Novara i fiocchi erano troppo piccoli, poi ha piovuto e così non ha attecchito.

Ad Halloween si intagliano le zucche creando maschere per illuminare i nostri balconi e scacciare le negatività. Si saluta la stagione estiva con le sue lunghe giornate e ci si prepara al buio e freddo inverno, trovando il modo di scaldare i nostri cuori e le lunghe serate che arriveranno.

Tutti noi abbiamo passato delle notti svegli. Io me ne ricordo tante. La prima, quella che ritrovo spesso purtroppo, è una notte troppo buia.

Quando lasciamo andare, allora siamo liberi e da libera la nostra forza esonda e colpisce nella direzione in cui ci rivolgiamo. Questo penso di ogni creativo, di ogni artista.

Ecco, se proprio non riuscissi a realizzare il mio sogno nel cassetto, potrei buttarmi su quello di riserva: aprire un christmas shop nella vecchia stazione di Windsor, UK.

Non so se per ogni donna c’è un momento preciso in cui si diventa “mamma”…

Ci ho messo 25 anni a intuire perchè il Natale per me fosse un momento così speciale… fatto è che ci penso tutto l’anno: cerco, sperimento, organizzo gli acquisti e poi gli arrivi, il magazzino e alla fine il mio angolo magico…

C’è un periodo dell’anno in cui le giornate si accorciano, il freddo inizia ad essere pungente e mi viene voglia di coccole, come quando ero bambina. C’è un periodo dell’anno in cui arrivano i baracconi e il periodo è sempre quello, questo.

il web è pieno di food blogger, talmente presi dal postare ricette e ingredienti ad una velocità tale da sembrare davvero “invasati”…

Tra poco inizieranno a chiudersi i miei occhietti, per il sonno. C’è la finestra aperta, i miei uomini (grandi) oggi hanno costruito un piccolo plastico ferroviario e sono fuori a controllare che la colla asciughi…

Si chiude l’anno oggi e le ricette per cenoni di San Silvestro e pranzi di capodanno si affollano nei blog e nelle riviste.

Questa foto è stata scattata nel settembre 2011 mentre lavoravo alla realizzazione di un tableau de mariage tridimensionale dello Sri Lanka, paese d’origine della sposa.