Siamo spettatori quasi rassegnati e inermi, a volte addirittura compiaciuti, di uno spettacolo raccapricciante: il livellamento sociale, l’appiattimento del gusto, la scomparsa lenta e nascosta della fantasia, in favore di una creatività sopravvalutata e ingannevole.

Quando la nonna diceva che si stavano perdendo le tradizioni, le nostre radici…aveva ragione. È come se su una grande collina gli alberi crescendo vicini gli uni agli altri avessero finito per incastrare i loro rami, al punto che dall’alto non si capisce più quale ramo sia di quale albero, sembra tutto uguale. Sembra ma non lo è: alcuni alberi sono diversi, molto diversi, ma solo chi conosce meglio la storia di quegli alberi sa riconoscerli. Sembra tutto uguale ma non lo è: alcuni alberi hanno fiori profumati, altri tronchi larghi e antichi, altri sono più piccoli e rischiano di…soffocare. È la nostra società, sono le nostre culture, le nostre storie…tutto si mescola al punto che…l’ignoranza tende a far sembrare tutto uguale e il tempo a far divenire tutto uguale e le diversità…si coprono, si ignorano, sembrano invisibili. La diversità salva, l’ignoranza soffoca.