Non so se per ogni donna c’è un momento preciso in cui si diventa “mamma”…
Per me c’è stato e lo ricordo bene.
Era un pomeriggio caldo di maggio di undici anni fa. Era… Roma, con il sole prepotente fuori dalla finestra e stavo per uscire di casa quando una fitta mi ha trapassato la pancia e subito dentro di me ho sentito che qualcosa stava accadendo. È stato come un interruttore che si è acceso e dove c’era penombra o buio, da quel momento in poi tutto è stato chiaro. Essere mamma mi ha cambiato la vita, mi ha liberato il cuore.
Avevo appena compiuto vent’anni e a volte di notte mi chiedevo come sarebbe stato, se sarei stata io capace di prendermi cura di un piccolo topino, ma la risposta era così luminosa, come quel pomeriggio caldo, che subito il dubbio svaniva: bastava l’amore. E mentre il mio pancino cresceva, quell’amore rompeva la corazza dura che portavo, e i pezzi di tutte le maschere che avevo indossato cadevano uno dopo l’altro frantumandosi a terra, ma senza far troppo rumore.
L’ Amore grande che mi ha regalato la vita vera, quella per cui ogni istante ringrazi di esserci.
Questo è il mio essere mamma.
E dopo 10 anni quella fitta mi ha trapassato di nuovo la pancia, intensa e inconfondibile e di nuovo ho pensato “ecco, qualcosa sta accadendo” e di nuovo mi ha cambiato la vita.
Oggi sono due volte mamma, di due fratelli in cui quell’amore vive e aumenta ogni istante e si propaga come una energia positiva e forte. Oggi mentre il primo va alle medie entusiasta e spavaldo, il piccolo dorme e lotta con i primi dentini che devono crescere e io ringrazio ancora una volta per questo dono grande, ringrazio la piccola me di quel 2002 per non aver avuto paura, per non aver sentito i commenti, per non aver ascoltato i consigli.
Grazie per aver creduto nell’unica cosa che contava, che conta.