C’è un periodo dell’anno in cui le giornate si accorciano, il freddo inizia ad essere pungente e mi viene voglia di coccole, come quando ero bambina. C’è un periodo dell’anno in cui arrivano i baracconi e il periodo è sempre quello, questo.
Per alcune settimane vedi arrivare camper, tir e mezzi di vario genere. i giostrai iniziano a montare le loro attrazzioni e le luci per il viale… Si sente l’odore dei cipressi in questo periodo e la gente corre nei cimiteri a pulire tombe che per un anno ha scordato, mentre i bimbi col naso all’insù chiedono “andiamo al Luna Park?”
C’è un periodo dell’anno in cui mi sento così, come quando ero bambina, quando queste settimane erano i fuochi d’artificio e gli autoscontri, il calcioinculo e le luci intermittenti della ruota panoramica, le urla sul tappeto volante, le frittelle, il pianto soffocato, gli autoscontri, il bene più profondo e l’assenza che tra quei colori era meno buia.
Ne subivo il fascino, ne subisco ancora il fascino. Adesso insieme.