Riflessioni

Cammino

Ho deciso di fare ciò che è meglio per me. Tra tante cose che sono indubbiamente “meglio” c’è la scoperta di essere un bipede e di potermi spostare senza l’ausilio di una macchina.

Ho sempre pensato che non mi piacesse camminare, ma invece mi piace tantissimo! Certo non è semplice: a camminare siamo capaci tutti, spostarci a piedi è un’altra cosa: bisogna calcolare le distanza, la propria resistenza, il tempo…il tempo! Abituata ad uscire e ad arrivare in auto dove volevo e abbastanza velocemente (novara non è poi così intasata) partire a piedi e arrivare a destinazione in tempo le prime volte è stato un terno all’otto. Mi ci sono voluti alcuni giorni, ma adesso mi sento “adeguata”

Camminare per me è una salvezza: mentre cammino aiuto la circolazione, brucio qualche caloria, riprendo contatto con il mio corpo, ascolto e osservo. Ho scoperto che ci sono alcune persone che fanno le cose diversamente ogni giorno, alcune che le fanno allo stesso modo; ho scoperto alcune persone, alcuni profumi, molti negozi, tante case, tante piante diverse, il dialetto che avevo dimenticato, il pane comune, che lo prendono loro, mentre io passo veloce, il macellaio in pensione (ma sto facendo pace con le proteine), le arance igp che però c’è scritto bio così ne vendono di più, le signore con il carrellino, le campane che coprono tutto, il profumo del bucato, i bambini che vanno al parco, il mio che quando è con me saluta tutti e ascolta tutto e mi sembra di essere come lui, alla scoperta di qualcosa che passando di fretta prima non vedevo. Ho scoperto che la mattina le guance bruciano quando fa fresco, ma solo per un attimo.


         

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