Wedding

A midsummer night’s dream – Fabio e Donata

Non riesco a scrivere di ogni matrimonio, ma oggi siamo finalmente “chiusi per ferie” e davanti ad un bel cappuccione i pensieri scorrono talmente veloci e le immagini così nitide che non posso non raccontarvi il mio 4 agosto 2011…

La giornata come sempre per noi inizia un po’ prima che per tutti gli altri, check list alla mano cominciamo a caricare la mosaicom-mobile che evidentemente grazie ad una tecnologia aliena modella lo spazio disponibile in base al carico che abbiamo preparato… Un netturbino sorride guardandoci giocare al solito tetris, l’autista di un furgone si offre di aiutarci, un altro propone uno scambio, salvo poi ricredersi quando infilata l’ultima scatola chiuse le portiere dimostriamo che volendo ci starebbe ancora qualcosina….

Questa volta abbiamo 710 oggetti in bolla… Ragazzi… Settecentodieci non so se ho reso l’idea…

Al nostro arrivo al Catello di Miasino il sole ci scalda dopo il temporale notturno e il panorama è da mozzare il fiato con il Monte Rosa ben in vista.

“Fare e disfare è un bel lavorare” dico ridendo alla mia assistente mentre scarichiamo la macchina. L’unico rumore è il tagliaerba nel parco del castello. Il tempo corre che è una meraviglia ed è già l’una quando arrivano i ragazzi del catering che cominciano a posizionare gli arredi esterni.

Quella di oggi è una bella sfida: come allestimenti floreali per la cerimonia in terrazza ho proposto uno stile geometrico e attuale con due colonnine bianche e alla sommità due cubi lavorati in massificazione con gypsophila, lisianthus viola e intrecci di calle arancio…inoltre per il bouquet ho studiato un design impegnativo e mi ci vorrà del tempo per ottenere il risultato che ho in mente. Sono diversi anni ormai che faccio questo lavoro e nonostante ciò non tutti comprendono che dalle mie mani nasce tutto ciò che si vede nei miei matrimoni…fornire solo l’idea per me è limitante, io devo fare, devo fare io quello che immagino: questa è la grande differenza tra me e tante mie colleghe: io creo, fisicamente, dalle idee ai disegni allo sporcarmi e tagliarmi le mani nel comporre, si tratta di un unico flusso, non riuscirei a interromperlo per far fare ad altri.

I minuti passano e alle 15 arriva Donata, la mia sposa!! Agitata quanto basta, sorridente, assetata ed eccezionale come sempre! Accompagno lei e la truccatrice in camera al piano nobile e poi torno al mio lavoro. Poco dopo arriva Giovanni con il suo assistente per le riprese video, mi giro e vedo anche Edo pronto a iniziare il servizio fotografico, coinvolto come non mai dal momento che a sposarsi oggi è Fabio, suo grande amico di sempre.

Posizioniamo gli ultimi dettagli, finalizziamo gli allestimenti, concludo bouquet e portafedi e poi di corsa a cambiarmi perchè tra poco arriveranno gli ospiti!

Salgo dalla sposa, mentre gli invitati si rinfrescano con una piccola bouvette noi dobbiamo vestirci…che incanto il suo abito, da quando abbiamo iniziato a parlarne finchè non ha preso forma ho sempre saputo che le sarebbe stato di incanto e così è.

Quando torno al piano terra lo sposo mi aspetta all’ingresso: quello che vedo è un Fabio informale, appena sceso dalla sua splendida Cobra rossa, anche lui teso qb.

La mia assistente ha intercettato le damigelline, abbiamo fatto accomodare tutti, e la sposa sta scendendo lentamente la scalinata del castello.

Ecco…la musica parte: nel corteo la prima è Elisabetta “Resta al centro del tappeto” con il portafedi, poi tocca a Fabio con la sua mamma orgogliosissima di accompagnarlo e poi la piccola Francesca con i petali e “non correre, vai piano”… ah Donata eccoti lì, tocca a te adesso, tutti ti guardano, nessun bisbiglio, nessun commento, solo silenzio, i tuoi passi sul tappeto bianco finchè non siete uno di fronte all’altro e parte un lunghissimo applauso. Brivido… Finchè “lo sposo puô baciare la sposa” e sulle note di Aretha Franklin cominciano i festeggiamenti!

Un ricco aperitivo, una cena dai tratti estivi, qualche bicchiere di buon vino bianco, le chiacchiere con persone che non si vedevano da tempo e in poco ci troviamo pronti per il gran finale. Io e la mia assistente abbiamo posizionato candele in tutta la terrazza, il tavolo per la degustazione dei confetti è pronto e i pasticceri (dopo quasi 200 km di strada) arrivano senza ritardi a montare la splendida torta: 110 monoporzioni a forma di pacchetto regalo con nastri ovviamente viola, arancioni e verdi.

 Ancora una volta il nostro è stato un lavoro di squadra ottimamente riuscito e mentre tutti ballano, noi stanchissime senza dare nell’ occhio sistemiamo, imballiamo ciò che non serve e ricominciamo a caricare la mitica mosaicom-mobile. Mi guardo intorno e vedo il mio lavoro che per questo matrimonio è iniziato otto mesi fa, lo vedo nelle idee, nei tempi, lo vedo nei miei collaboratori più fidati, lo vedo nei sorrisi, nelle mani e negli occhi degli ospiti che portano a casa anche un po’ di me questa sera.

Ormai è l’una, Fabio e Donata stanno per partire, la loro Cobra accesa li aspetta… Resta un abbraccio lungo nel salutarci, nella classica notte di mezza estate in cui il sogno ha fatto spazio alla realtà di un evento dai protagonisti a tratti imprevedibili, capaci di emozioni genuine e di tanto colore… così tanto che una cosa è certa… se Puk fosse stato dei nostri avrebbe concluso dicendo: “NON ne andrà dissolta ogni memoria, Come di nebbia se il sole appare!”


         

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