Wedding

Sei

ogniUNO è diverso, importante, unico ed emozionante per ragioni diverse, e poi un uno diventa due, poi tre, e così via siamo arrivati a sei.

Sei anni fa dopo tante chiacchierate su come, se, ma, su piove, no, chissà, su rosa, arancio e maggio (e potrei continuare rimando) finalmente arrivava il matrimonio di Laura e Luca.

Io e Laura ci scrivevamo soprattutto, non avendo molto tempo per vederci e pianificare e ricordo una mattina, all’alba quando parlando dei suoi gusti, chiaramente iniziò a concretizzarsi lo stile che avrebbe avuto il suo matrimonio…

Sono le 5 quando assonnata mi convinco ad alzarmi, tra margherite arancio e peonie rosa, cestini e rose, non posso perdere un attimo, le cose da fare sono tante e questa è la prima esperienza della mia nuova assistente: non possiamo tardare. Ben presto carico la macchina e arriva la truccatrice per seguirci direzione casa di Laura. I kilometri non sono pochissimi, dobbiamo andare a Biella, ma arriviamo puntuali. Laura è lucidissima, presente, controlla ogni dettaglio con attenzione, ma intravedo quella tipica emozione di quando finalmente ci siamo, dopo tanto parlarne (o scriverne) finalmente tocca a lei.

Sotto casa la macchina ci aspetta per essere allestita, ho i minuti contati, devo correre in chiesa per gli allestimenti floreali. Quando arriviamo inizio a capire che la giornata è davvero splendida, il sole ora è alto nel cielo e si schianta letteralmente sulla facciata chiara della chiesa. Entriamo e cominciamo a lavorare: le composizioni all’altare maggiore, i fiori per la navata, il portafedi, i libretti…il prete mi si avvicina e in un dialetto che capisco ma non saprei ripetere mi dice che abbiamo fatto un ottimo lavoro! Intanto i ragazzi della corale provano e la chiesa si riempie di quella tensione, di quel vociare sommesso in crescendo, fatto dai primi amici che arrivano, poi i parenti e anche chi, curiosa, vuol solo vedere la sposa, il suo abito, il bouquet…

Sistemo i fiori all’occhiello, saluto Luca che, elegantissimo, mi sorride velocemente perchè sa che purtroppo devo scappare per predisporre i dettagli del ricevimento. La giornata è spettacolare, mentre guido ogni tanto mi distraggo a vedere le montagne in lontananza con le cime ancora innevate.

La location è all’interno di un bellissimo golf club. Al nostro arrivo il catering è nel pieno della preparazione: i camerieri devono ultimare la mise en place e piano piano tutto prende forma. E’ allora che faccio finalmente quello sperato tuffo nel passato: colori pastello tra i rosa e l’arancio, margherite, peonie, cestini in vimini e prato tutto in torno, quel prato tipico dei pic-nic americani degli anni ’50…ecco finalmente sento quel mood su cui abbiamo lavorato nelle ultime settimane!

Quando arrivano i primi ospiti, io e la mia assistente siamo pronte ad accoglierli, il catering aspetta solo un là per dare inizio al ricevimento. Laura e Luca guidano il corteo di auto e quando scendono dalla macchina non vedo l’ora di abbracciarli!

In quel sabato di metà maggio, tra i raggi di un sole avvolgente, le risa dei parenti, le canzoni stonate, i balli, gli abbracci e il buon vino ho scoperto una persona eccezionale, destinata per i casi della vita a diventare una donna a cui oggi voglio bene, che ho abbracciato nella felicità e nelle lacrime di quel giorno, che ho ascoltato negli anni, che ho visto diventare madre ed esserlo ogni giorno un pochino di più e che oggi vive quel sei con la sua bellissima famiglia e con una wedding a volte vicina, spesso più lontana e silente, ma che le vuole bene davvero, tanto…così.


         

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